Il Ponte Real Ferdinando, 10 maggio 1832
Martedì 13 Maggio 2014 19:27
Cav. Giovanni Salemi
CAPUA - Il 10 maggio 1832, in una splendida giornata di sole, come sono quelle che il Signore regala alla nostra terra, il giovane Re ventiduenne Ferdinando II inaugurava il nuovo ponte sospeso sul Garigliano. Il Ponte Real Ferdinando, questo il suo nome, ha una storia che comincia, però, qualche anno prima. Nel 1828 il Re Francesco I di Borbone incaricò l'ingegnere di stato Luigi Giura, lucano di Moschito, di progettare un ponte per l’attraversamento del Garigliano. Il Giura riprese un progetto di Carminantonio Lippi la cui prima stesura risaliva al 1817 e che era stato precedentemente bocciato e deriso dagli ingegneri del Corpo Borbonico di Ponti e Strade, lo rianalizzò facendo riferimento al ‘Ponts des Invalides’ di Parigi e ne apportò numerose variazioni.
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Presentazione de La 'Musica del Sole' a Pignataro(CE)
Giovedì 24 Aprile 2014 06:35
Giancarlo Rinaldi
Svelati i segreti di Mozart che hanno occultato la Scuola Musicale Napoletana.
PIGNATARO(CE) - Il giorno 7 maggio alle ore 19 nella Chiesa di Santa Maria della Misericordia di Pignataro, l'associazione culturale "Amici della Musica" e l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie organizzano la presentazione del libro del Maestro Amato (presentato a Parigi alla presenza di S.A.R. la Principessa Bestrice di Borbone Due Sicilie) con il giornalista-editore Pietro Golia che intervista l'autore.
Ultimo aggiornamento Giovedì 24 Aprile 2014 06:41
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Toscana, 27 aprile 1859, fine del Granducato: come andarono veramente le cose
Sabato 03 Maggio 2014 21:09
Daniel Moscardi
BIELLA - Il 27 Aprile 1859 segna una data epocale nella storia della Toscana,segnando di fatto la fine di 122 anni di regno della dinastia degli Asburgo-Lorena e, di fatto, la fine del Granducato. Nel tardo pomeriggio di quel mercoledì dopo Pasqua, infatti, il Granduca Leopoldo e la sua famiglia lasciavano per sempre Firenze in direzione di Bologna e da lì a Vienna con poco più che i vestiti indosso, avendo scelto di abbandonare la Toscana piuttosto che provocare (improbabili) spargimenti di sangue a causa dei (pochi) tumulti inscenati ad arte dagli agenti piemontesi inviati allo scopo a Firenze.
Ultimo aggiornamento Sabato 03 Maggio 2014 21:19
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L'A.L.T.A. aderisce alla Rete delle Associazioni delle Due Sicilie
Giovedì 24 Aprile 2014 09:30
Davide Cristaldi
CATANIA - La rete delle Associazioni delle Due Sicilie è lieta di annunziare l'ingresso nel nostro consorzio dell'Associazione Legittimista Trono ed Altare (A.L.T.A) del Presidente Amedeo G. Bellizzi a cui va, a nome dei rappresentanti delle altre Associazioni, il nostro caloroso benvenuto ed un in bocca al lupo, certi che la nascente collaborazione sarà proficua e foriera di un maggiore sviluppo dei nostri comuni ideali, che da sempre sono:
Ultimo aggiornamento Venerdì 25 Aprile 2014 18:51
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Giuseppe Garibaldi : ' l'uomo della Rivoluzione '
Sabato 03 Maggio 2014 21:23
Amedeo Bellizzi
Giuseppe Garibaldi in uniforme massonica
BIELLA - Giuseppe Maria Garibaldi nacque a Nizza nel 1807. La madre, molto devota, desiderava vederlo consacrato al sacerdozio; la sua educazione venne dunque affidata a religiosi: «I miei primi maestri furono due preti; e credo l’inferiorità fisica e morale della razza italica provenga massime da tale nociva costumanza» , scrisse lo stesso Garibaldi nelle sue "Memorie". Era l’apertura delle ostilità: quando il ragazzo sarebbe divenuto uomo, avrebbe definito la Città Eterna «capitale della più odiosa delle sette» , il trono del Pontefice «il seggio della serpe» , il Papato «cancro d’Italia» .
Ultimo aggiornamento Sabato 03 Maggio 2014 21:46
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Breve storia della Rivoluzione nelle Due Sicilie da Carlo di Borbone a Francesco II
Venerdì 25 Aprile 2014 18:27
Amedeo Bellizzi
BIELLA - Le Due Sicilie tornarono ad essere un Regno indipendente, retto dalla dinastia borbonica, che le liberò dalla condizione di Vice regno, nel 1734 grazie alla vittoria del giovane Don Carlos, figlio di Re Filippo V di Spagna, sugli austriaci: a parte il breve Viceregno austriaco, le Due Sicilie uscivano da due secoli di Vicereame spagnola il quale non fu un "paradiso in terra , ma di certo lontano da quella immagine di miseria e di degradazione che ci viene comunemente offerta. «Tale giudizio merita di essere attenuato non poco», ha scritto Ruggero Moscati ( I Borboni d’Italia, E.S.I., Napoli 1970, p. 74). Fondamentale per la conoscenza della Napoli spagnola è l’opera di FRANCISCO ELIAS DE TEJADA , Nápoles Hispánico, 5 voll., Montejurra, Madrid e Siviglia 1958-1964.
Ultimo aggiornamento Venerdì 25 Aprile 2014 19:29
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Sanità e ospedali a Napoli ai tempi dei Borbone di Gigi di Fiore
Giovedì 24 Aprile 2014 06:48
Giancarlo Rinaldi
La visita delle LL.AA.RR. Carlo e Beatrice di Borbone alla mostra
NAPOLI - C'è una mostra assai interessante e ben allestita, inaugurata la scorsa settimana all'ospedale Incurabili di Napoli. Resterà aperta fino a luglio. E' una rassegna, con strumenti medici d'epoca, documenti e libri, sulla sanità del periodo borbonico. Come funzionavano gli ospedali, chi erano i medici, come si curavano i pazienti.
Ultimo aggiornamento Giovedì 24 Aprile 2014 06:56
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